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Lunedì, 29 Aprile 2024

Lavinia Martini

Editor di CiboToday

Se siamo ossessionati dal cibo croccante non è solo colpa dei social

Coltelli che grattano, pizze che scrocchiano, patate che sfrigolano: di questo trend non ce ne liberemo mai. E non è solo colpa dei social. Perché semplicemente ci piace da sempre

Si prepara in cinque minuti ed è super croccante”. “Si usa solo un cucchiaio, ed è super croccante”. “Si fa con soli due ingredienti, ed è super croccante”. Se le ricette copiate dai social avessero il copyright, probabilmente resisterebbero ben pochi food influencer alla prova dell’autenticità, un feticcio che si va sventolando di continuo, non di meno quando si parla di social. Ecco perché le frasi che abbiamo riportato sono comuni a qualsiasi frequentatore di community online, anche il più disattento.

Così come l’ossessione comune per il croccante. I cibi “crunchy” sono diventati il cavallo di battaglia di qualsiasi creatore di contenuti, al punto da diventare una sorta di fenomeno nel fenomeno, che in inglese è stato definito il “crunch factor”. Crunchy (che è un po’ diverso da crispy, in inglese, ma ha degli elementi in comune) è una parola onomatopeica che viene usata anche in italiano come sinonimo di croccante e che si applica in particolar modo ad alcuni tipi di cibi, o ingredienti che vengono associati ad altri cibi per renderli ancora più croccanti. I crumble ad esempio, il pangrattato, la frittura, la frutta secca, la cottura degli impasti fatta in un certo modo.

Il trend delle patate, il cibo super croccante per eccellenza

Ma diremmo soprattutto le patate, che sono diventate una sorta di micro-trend a sé, con migliaia di ricette a tema. Spesso anche inutilmente dispendiose in termini di tempo: dalle patate a fisarmonica a quelle schiacciate, da quelle a spicchi a quelle a fiammifero, dalle patate a cuscino alla millefoglie di patate. L’occasione è propizia per ricordare che su Instagram c’è una piccola pagina ironica dedicata a una patata che fa l’influencer, come anche il caso di Poppy O’Toole, una content creator che è specializzata solo in ricette a base di patate. E che al momento in cui scriviamo ha un milione di follower.

Perché ci piacciono i cibi croccanti

Il croccante è sempre stato un fattore di successo del cibo. Diversi studi ed esperimenti cominciati diversi anni fa nell’industria alimentare hanno indagato le potenzialità del croccante per aumentare la desiderabilità di alcuni prodotti. Un caso studio è rappresentato dal mondo delle patatine in busta, le cui pubblicità hanno lavorato da sempre sul suono che viene prodotto al momento di essere addentate. Basti pensare a una delle tante pubblicità di Amica Chips, in cui due attori si sfidano proprio al suono delle patate che scrocchiano. Oppure al fatto che esiste un famoso marchio di questi prodotti, Cric Crok, che sfrutta sin dal nome le potenzialità del croccante. In dialetto romanesco c’è un aggettivo ormai conosciutissimo anche fuori da Roma, scrocchiarella, che indica una tipologia di pizza particolarmente amata e che si oppone a quella napoletana, più scioglievole e morbida, proprio per questa particolare texture.

Croccante da una parte, cremoso e filante dall’altra

Uno dei fattori di maggiore successo è associato al suono e al fatto che esso si amplifica al momento di mangiare stimolando i sensi. Ma sui social c’è ancora un ulteriore aspetto da sottolineare. Non potendo assaggiare, odorare, gustare la ricetta presentata, rimangono solo due vettori da stimolare per rendere più gradevole e avvicinabile il proprio contenuto sul cibo: la vista (e qui il filone è amplissimo) e l’udito. Con questo spieghiamo sia il successo dell’ASMR in tutte le salse (una serie di tecniche che stimolano la riproduzione di suoni che producono sensazioni di formicolio e rilassamento), che del croccante, enfatizzato tramite coltelli che grattano su cotolette, cibi che vengono schiacciati di proposito o che vengono morsi proprio come primo frame del video con l’obiettivo di stimolare l’acquolina in bocca di chi guarda. Dall’altro lato opposto della croccantezza, possiamo individuare la cremosità, anche quella divenuta tormentone dei ricettari squadernati sui social, con cibi filanti, scivolosi e viscosi. Difficile pensare che entrambi i fenomeni avranno mai una fine. Soprattutto ora che abbiamo cominciato ad usare l'aggettivo "croccante" anche al di fuori del suo ambito originario e praticamente per tutto, quindi in riferimento a situazioni nel gergo comune (e soprattutto sui social) che sembrano interessanti, particolarmente curiose e che promettono un risvolto da non perdere. Il croccante ci piace troppo, ci piace da sempre. 

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